Andrea Santini, Walter Casagrande, Dario Tironi, Amos Torresin, Caterina Montesi, Stefano Ceriani

NeuroArt

A cura di Manuela Enna

L’esposizione è stata organizzata dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (SISSA) nell’ambito del progetto europeo NERRI (Neuro-Enhancement: Responsible Research and Innovation), incentrato sugli strumenti del potenziamento cognitivo e sulle implicazioni etico-sociali del loro uso. NeuroArt presenta i lavori di sei artisti ispirati a nozioni scientifiche e al rapporto dell’uomo moderno con la tecnologia. Andrea Santini presenta In Vitro, opera interattiva ispirata agli sviluppi e alle realizzazioni nel campo dell’ingegneria genetica e della genomica, rispetto ai quali solleva implicitamente una serie di domande sulle ragioni e i risultati che guidano questo tipo di ricerca. Le maschere di Walter Casagrande, quasi anime intrappolate nella creta e nel marmo, alludono all’angoscia della solitudine e a una sorta di uomo postmoderno in cui la tecnologia è stata integrata nell’essere umano. Una simile fusione è riproposta anche da Dario Tironi, la cui scultura, Assemblaggio di oggetti, propone un corpo femminile costituito da pezzi di tecnologia passata e presente. In Animal Mechanisms, Amos Torresin propone corpi di insetti, le cui strutture nervose sono ricavate da fili e connessioni di vecchi telefoni. Nei dipinti di Caterina Montesi e Stefano Ceriani viene invece presentata la pareidolia, ovverosia l’istinto di dare un senso a ciò che vediamo e non comprendiamo, riconducendolo a qualcosa di noto.

Il giorno di chiusura della mostra è stato organizzato un dibattito aperto al pubblico, in cui diversi esperti del settore si sono confrontati sul potenziamento cognitivo, sulla ricerca responsabile e sui risultati raggiunti finora nell’ambito del progetto NERRI